Il mio rapporto con il lievito madre nacque quando ero ancora in fasce.
Non ero direttamente io a utilizzarlo, ma mia nonna, mia mamma e le mie zie, per preparare il pane e i dolci con il forno a legna.
Calabria 1985 – Io all’età di 2 anni in braccio alla mia bisnonna materna durante una delle giornate di preparazione del pane
Crescendo, quei rituali entravano sempre di più a far parte del mio bagaglio culturale: preparavano il lievito a tarda sera e lo lasciavano maturare tutta la notte. Lo chiamavano “lavato”, probabilmente un termine che deriva dal “levain” francese, ed era una sorta di prefermento con una piccola parte di pasta madre rinfrescata con acqua e farina. Ma non usavano proporzioni esatte, andavano piuttosto “a occhio”, in base a quanto lievito serviva per la quantità di impasto che volevano far lievitare.
Poi al mattino presto si impastava il pane, tanti chili di pane, con farine locali di grano duro e di grano tenero macinate a pietra nel mulino del paese.
L’impasto si lasciava fermentare, si facevano le pieghe, poi si formava e si mettevano a lievitare le pagnotte sul “letto”, una tavolo di legno grandissimo, rivestito di coperte calde e lenzuola e si coprivano con altre coperte.
Quando le pagnotte erano lievitate al punto giusto, era pronto anche il forno a legna, con la brace già formata e impaziente di far esplodere quei pani.
Per me e per gli altri bambini lì sempre presenti, però, il momento migliore era sempre quando il pane veniva sfornato: con la pala, si prendeva una pagnotta alla volta e si osservava se la cottura era al punto giusto. Poi si battezzava uno di quei tanti pani e si tagliava subito, si bagnava con un filo d’olio d’oliva, sale e origano e tutti a gustare quei sapori così genuini e intensi, come se fosse il cibo più prelibato del mondo. E lo era, lo era davvero!
Lievito Madre e Amore – #lievitomadreeamore
Oggi, da un po’ di anni a questa parte, ho deciso di riprendere quella tradizione e, anche se purtroppo lontana da quel mondo bucolico e genuino, preparo il mio pane con il lievito madre e rivivo quei momenti e quei sapori.
Tutto questo mi ha, prima di tutto, riconnesso alle mie origini. Mi ha poi fatto riscoprire una passione grandissima e il piacere di divulgare le mie conoscenze e “contagiare” positivamente tante altre persone che si riscoprono vicine alla panificazione con il lievito madre!
È per questo che ho deciso di dedicarmi alla “divulgazione” di metodi e tecniche della panificazione con il lievito madre attraverso i workshop e le lezioni private, per far scoprire a tutti questo universo capace di riconnetterci a noi stessi, a dei ritmi più umani e naturali e di farci apprezzare e concentrare sul tempo presente!
In più, questo mondo mi ha fatto conoscere tante persone bellissime e curiose, che condividono con me questa passione, con cui confrontarmi e approfondire sempre di più le mie conoscenze sulla materia.
Persone come la meravigliosa (dentro e fuori) e dolcissima Ambra – su Instagram la trovate come @profumodizenzeroecannella.
Con lei sperimentiamo metodi e ricette, gioiamo per i nostri pani e i nostri lievitati e ci divertiamo ancor di più quando le cose non riescono come avevamo previsto!
Così abbiamo pensato a #lievitomadreeamore, un hashtag per Instagram che raccoglierà ricette di lievitati realizzati con il nostro amato lievito madre.
E ovviamente puoi partecipare anche tu, se lo desideri.
Come partecipare a #lievitomadreeamore
Partecipare alla rubrica #lievitomadreeamore è semplicissimo! Dovrai semplicemente seguire questi passaggi:
? Seguire su Instagram me @cucinalabri e Ambra @profumodizenzeroecannella
? Scrivere nel post che stai partecipando a #lievitomadreeamore e taggare @cucinalabri e @profumodizenzeroecannella.
Io e Ambra saremo felici di pubblicare i tuoi scatti nelle nostre storie!